Test e composti azotati

Tralasciamo la trattazione del sistema filtro rimandandola ad un esauriente articolo presente nella sezione download ed andiamo ad analizzare in dettaglio i tre composti azotati che nel sistema acquario la fanno un po’ da padroni, e che se non tenuti sotto controllo possono crearci molto problemi NH3 l’ammoniaca tra i tre composti è sicuramente il più pericoloso. La sua presenza in vasca è dovuta alla trasformazione delle sostanze proteiche presenti (residui cibo, escrementi) e dai cataboliti azotati che la maggior parte dei pesci espelle in prevalenza dalle branchie sotto forma di NH4+ (ione ammonio). L’aumento di ammoniaca nell’acquario comporta un aumento della sua concentrazione nelle cellule dei pesci con conseguenze gravissime per gli stessi legate agli sconvolgimenti biochimici all’interno delle cellule. Uno degli effetti più gravi è l’inibizione del trasporto di ossigeno del sangue con conseguenti lesioni ai tessuti branchiali poi facilmente attaccabili da infezioni batteriche. Valori “tollerabili” di ammoniaca sono comunque spesso causa di rallentamento se non inibizione della crescita per larve e pesci allo stadio giovanile L’inappetenza dei pesci è un chiaro segnale di elevate concentrazioni di ammoniaca in vasca , infatti, in tale situazione non riuscendo ad espellerla in maniera agevole essi cessano di mangiare in modo da non produrne. Molto importante quindi monitorare periodicamente il valore di ammoniaca, o meglio dell’ammonio in vasca onde evitare gli innumerevoli inconvenienti sopra elencati. Inoltre è utile sapere che le piante completamente acquatiche evolutesi in acqua, come ad esmpio: Callitriche hamulata, Ceratophillum demersum, Eichornia crassipes, Egeria densa, Elodea nuttalli, Hydocrotyle umbellata, lemna gibba, Lemna minor, Myriophyllum spicatus; sfruttano lo ione ammonio come fonte di azoto aiutandoci quindi a mantenerne bassa la concentrazione in acquario. NO2 i nitriti sicuramente meno tossici dell’ammoniaca sono comunque molto pericolosi in quanto riducono l’efficacia nel trasporto di ossigeno da parte del sangue con gravi conseguenze per i tessuti. Questo perché la molecola di nitrito ossida il ferro contenuto nell’emoglobina trasformandola in metaemoglobina. Anch’essi se presenti in concentrazioni tollerabili comportano comunque problemi alla crescita dei pesci. NO3 i nitrati sono il composto azotato meno tossico ma forse il più subdolo. Proprio la loro tollerabilità ce li fa spesso erroneamente sottovalutare, essi invece provocano gravi danni alla crescita e al fegato degli ospiti dell’acquario. Senza poi contare che molto spesso siamo noi stessi ad aumentare al concentrazione di nitrati in acquario quando per i cambi facciamo uso di acqua di rubinetto, infatti il limite massimo tollerato nell’acqua potabile è di 50 mg/l; un valore però inaccettabile nella gestione di qualsiasi vasca. Anche in questo caso un utile aiuto ci arriva anche da alcune piante che estraggono azoto dai nitrati: Echinodorus ranunculoides, Littorella uniflore, Lobelia dortmanna Questa trattazione sommaria di un argomento che avrebbe bisogno di molteplici approfondimenti, serve solo per ribadire una volta di più l’importanza del monitoraggio costante dei valori dell’acqua della nostra vasca. Se la corretta riproduzione del biotopo con valori di durezza conducibilità e ph adeguati mette a loro agio i nostri ospiti creando le condizioni ideali di habitat, il controllo della concentrazione dei composti azotati gli permettere di vivere e crescere bene. Il controllo di un parametro non prescinde quindi gli altri e solo l’analisi attenta dell’andamento degli stessi nel tempo ci consentirà di evitare di incorrere in grossi problemi a volte veicolo anche di gravi patologie. A questo scopo nella sezione download è presente una semplice tabella dove annotare i valori dell’acqua del nostro acquario rilevati con gli appositi test in modo da avere un quadro chiaro e sintetico dell’andamento e che ci permetta di rilevare eventuali anomalie nel funzionamento del filtro o nella gestione del sistema.

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